Restauro oggetti liturgici-esempio di restauro di un turibolo d’argento ritrovato nei magazzini di una chiesa.
Restauri articoli liturgici. Per questo lavoro di restauro, ho dovuto dar fondo a tutta l’energia in mio possesso. Ad esempio colmare le mancanze di metallo che erano andate perdute. Appena preso in mano, ho avuto la percezione di trovarmi difronte al restauro più complicato di sempre. All’inizio dell’intervento ho studiato bene l’oggetto. Capire l’effettivo stato di conservazione è utile per procedere nel modo migliore. Il restauro di articoli liturgici hanno spesso qualche imprevisto. La nota positiva tra tutte queste rovine è stata quella di capire che gli elementi c’erano tutti. L’impugnatura, il coperchio, il fornello, la base e le catenelle erano presenti, anche se rovinate. Il fornello non aveva fori da calore . Il coperchio invece presentava un grande foro su di un lato.
Le catene realizzate da coppie di anelli di filo mezzo tondo, erano in parte state sostituite. Il grande anello dell’impugnatura era andato perduto e sostituito con uno di ferro. Per prima cosa mi sono accertato che non ci fossero saldature a stagno. Spesso i restauri di articoli liturgici necessitano di bruciatura mediante la quale si eliminano tutti gli ossidi ed i residui catramosi. Con un passaggio in soluzione di acido solforico ho pulito ulteriormente le superfici. Poi ho iniziato la realizzazione dei tasselli di lamina di argento mancanti. In fine li ho saldati a forte per ancorarli nella corretta posizione.
Restauro turibolo G. Sisino: seconda parte
Successivamente, si è proceduto con l’accostamento e la saldatura della base sotto il fornello. Poi al ripristino dell’anello in argento mancante sull’impugnatura. Non meno impegnativo è stata la ricostruzione delle maglie delle catenelle mancati. Per questa operazione si è dovuto attrezzare un apposito cilindro in acciaio schiaccia filo eguale all’originale. Col filo mezzo tondo nuovo ottenuto, si è così potuto iniziare a sagomare a mano gli anellini. Essi uniti a coppie, costituivano le singole maglie fisse che poi infilate e fissate hanno generato un metro di catena. Da ultimo ho posizionato una coppa interna al fornello per continuare a mettere i carboni ardenti.
I restauri articoli liturgici , spesso mi lanciano delle vere e proprie sfide. Forte dell’esperienza maturata in tanti anni di lavoro mi avvicino all’oggetto con l’approccio che si merita. Di conseguenza anche la soddisfazione è tanta quando il risultato rende merito all’opera che si ha avuto tra le proprie mani. Gabriele Sisino, l’autore di questo turibolo da me restaurato non meritava di avere una sua opera completamente distrutta e rinchiusa nel magazzino di una chiesa. Piuttosto meritava di essere recuperata al meglio e di ritornare al proprio servizio liturgico. Carlo Rossi
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